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Il clima giusto in ufficio: Fare dei “punti luce” una “costellazione”.

Le Direttive Europee e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 rappresentano passi importanti nella lotta per la salvaguardia del pianeta, tuttavia non sono sufficienti da soli. Nonostante i progressi compiuti, l’obiettivo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 rimane ancora un traguardo lontano. Secondo l’ IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), se si riuscirà a raggiungere questo obiettivo, le temperature globali potranno essere stabilizzate. Tuttavia, ciò non significa che le temperature globali torneranno ai livelli precedenti. Molti dei cambiamenti climatici già avvenuti non possono essere invertiti, ma solo fermati, rallentati o stabilizzati. Una riduzione immediata e sostenuta delle emissioni di gas serra rallenterebbe il riscaldamento globale entro un decennio, ma potrebbero essere necessari circa vent’anni prima di assistere chiaramente a una stabilizzazione delle temperature. Sebbene molti riconoscano la gravità della situazione, pochi sono disposti ad agire concretamente. Secondo un recente rapporto IPSOS, solo sette persone su dieci prevedono che il cambiamento climatico avrà un “effetto grave” entro i prossimi dieci anni. Tuttavia, quando si chiede loro se sarebbero disposti a pagare per contrastare il cambiamento climatico, la percentuale scende drasticamente a tre, e in Italia, addirittura ad uno.

 

Il concetto di sacrificio ormai è passato di moda. Eppure, la parola “sacrificio” deriva dal latino sacrificium (composto di sacrum «rito sacro» e –ficium «–ficio» da «facere» fare) cioè rendere sacro ciò che sto facendo. Oggigiorno il desiderio è spesso considerato un diritto, mentre il sacrificio non è visto come una strada per attuare tali desideri. Eppure, è solo attraverso piccoli “sacrifici” quotidiani che possiamo fare la differenza: azioni come fare la raccolta differenziata, riciclare, scegliere cibo sano e biologico e risparmiare acqua sono esempi concreti di come semplici gesti possono contribuire a un cambiamento significativo. La plastica, in particolare, continua a

rappresentare una grave minaccia ambientale. Le isole di plastica negli oceani sono un triste esempio di come i rifiuti plastici si accumulino in modo devastante nelle acque globali. Questo fenomeno non solo compromette gli ecosistemi marini, ma costituisce anche una seria minaccia per la salute umana. Bisogna agire con determinazione per ridurne l’uso, promuovere il riciclo e sviluppare alternative sostenibili.

 

Quasi un secolo fa, Gandhi affermò: “Il futuro dipende da ciò che fai oggi.” Chiaramente, la saggezza di quelle parole si riflette in tutto il mondo di oggi. Siamo le ultime generazioni che hanno il potere di plasmare un ambiente sostenibile per le generazioni future. Nel contesto attuale del business, si assiste spesso a una retorica diffusa sulla sostenibilità, ma troppo frequentemente questa si traduce in greenwashing. È cruciale che le aziende non si limitino a proclamare la propria sostenibilità, ma si impegnino concretamente in una transizione ecologica tangibile.

È fondamentale la presenza attiva di ciò che io definisco “intelligenza calda”, un tipo di intelligenza che non solo comprende i dati scientifici, le ricerche e le statistiche, ma le arricchisce con amore e affetto, assumendosi pienamente le responsabilità connesse. È un salto di qualità che può permettere di vincere la battaglia ambientale e quella per la sopravvivenza dell’uomo sul pianeta.

 

Ci sono, infatti, “punti luce” rappresentati da persone, realtà, movimenti, gruppi di artisti e aziende che si impegnano per il bene del pianeta, ma la sfida del cambiamento climatico richiede un impegno collettivo ancora più ampio. È necessario agire concretamente per fare la differenza e contribuire a ridurre le sue conseguenze. Personalmente, io cerco di fare dei punti luce “costellazione”.

 

Grazia Francescato,
Ambientalista, Giornalista,
già Presidente del WWF Italia, dei Verdi italiani ed europei